Matera: Una città particolare
E’ una città particolare perché in un territorio relativamente piccolo la vicenda umana si è svolta senza soluzione di continuità per oltre 8000 anni, quindi almeno dal “neolitico” ai nostri giorni. Matera allora può essere catalogata tra le Città ancora vive più antiche del mondo.
Oggi possiamo dire che la storia della Città comincia dai “buchi neri" della grotta preistorica "dei Pipistrelli” fino ai “buchi neri dello spazio cosmico” studiati dal Centro di Geodesia Spaziale di Matera.
Quindi l’origine della vita stabile nel territorio Materano può collocarsi nel periodo neolitico nel momento in cui l’uomo da “cacciatore/raccoglitore” divenne “agricoltore” e si insediò sulla collinetta dove oggi svetta la Cattedrale dando vita alla zona che, ancora oggi, è detta la “Civita”, dalla quale progressivamente sono nati i due “Rioni Sassi”, così chiamati perché posizionati su un banco di calcarenite.
In questo spazio si sono succedute tutte le vicende storiche della Città, vicende che hanno avuto, ovviamente, momenti di sviluppo alternati a periodi di crisi. Tra i periodi degni di nota citiamo per primo quello relativo alla massiccia presenza greco-bizantina, presenza dovuta alla fuga di quelle popolazioni dalla loro terra d’origine che trovarono nella roccia materana le caratteristiche dei loro territori.
Il fenomeno determinò la proliferazione di chiese e conventi rupestri ancora oggi visibili. Altro periodo importante è stato quello della presenza longobarda quando la città fu trasformata in un importante presidio fortificato: lo sperone del castello di via Duomo è il reperto visibile della importante struttura di difesa.
A questo periodo si fa risalire l’importante “Cripta del Peccato Originale” che conserva affreschi dell’ottavo secolo. Un altro importante periodo va dalla metà del 1600 agli inizi del 1800 quando l’intera area sud-est d’Italia ebbe un grande sviluppo per una congiuntura economica molto favorevole. Le città furono abbellite da grandi palazzi signorili e soprattutto da chiese e conventi che per la loro grandezza e qualità testimoniano ancor oggi l'importanza di quegl'anni.
Certamente la presenza conventuale rappresenta non solo l’eredità del diffuso monachesimo rupestre ma anche la trasformazione dei conventi in luoghi di studio, ricerca e sviluppo, fenomeno la cui ampiezza può toccarsi con mano visitando “Palazzo Lanfranchi”. A questa congiuntura favorevole seguirono circa 150 anni di grave crisi economica e di grande povertà, resa nota anche dalle pagine del “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, miseria che raggiunse il suo apice nell’immediato dopoguerra nel 1943.
Al superamento di questa situazione di degrado delle condizioni di vita in cui versavano gli abitanti dei “Sassi” (era frequente vedere uomini e animali vivere nello stesso ambiente grottale) contribuì in maniera decisiva la legge speciale del 1952 voluta dall’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. A seguito di questa legge è sorta in maniera pianificata ed ordinata la nuova città e, fatalmente, è sorta una vivacità culturale che, partendo dall’approfondimento della storia, ha individuato la grande forza delle risorse del territorio.
Da questo movimento discende nel 1993 la dichiarazione di Cartagena che inserì i Sassi di Matera nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelato dall’UNESCO e, più recentemente, il 17 ottobre 2014 la proclamazione di Matera a “Capitale Europea della Cultura 2019”.